mercoledì 29 ottobre 2008

im sirun Lusin (mia bellissima Luna)

Fredda
come la notte che illumini,
regina di malinconie,
signora di sogni unici.

Senza di te,
le notti sono incubi infestati da fantasmi.
Senza di te,
il senso di smarrimento è opprimente,
per chi come me nel buio cerca rifugio,
per chi come me vive in un'ombra permanente.

Indz ches karotel?

Luce bianca,
accecante per i peccati di un'anima smarrita.
Luca bianca,
dolce come il latte di una madre per sogni impossibili,
rinvigorente per bestie indomabili,
narcotizzante per dolori indicibili.

Aynqan kuzei vor indz karotats lineir.

Il Sole brucia e fa evaporare le speranze,
in una falsa gioia di vivere.
La Luna culla e lecca le ferite dell'anima,
in una falsa vita.

Aynqan kuzei vor indz karotats lineir.

sabato 30 agosto 2008

Incontrarsi

Casi della vita, coincidenze,
eventi che si susseguono,
situazioni fortuite,
incidenti relazioni,
incastri che per puro caso avvengono.

Distanze non dividono,
non abbastanza,
dissapori svaniscono,
non hanno importanza.

Succede di essere destinati a qualcosa,
un viaggio, una persona,
una poesia, una prosa.

Guardare negli occhi ha un altro significato,
come uno scrutarsi nell'animo
per imprimere qualcosa dell'altro in se.

Sorridere abbaglia più del Sole,
abbracciare è la necessità di sentire
calore per tanto tempo atteso,
calore che solleva da un peso
e che si porterà per sempre con se.

Le emozioni sembrano fatte per incastrarsi,
i pensieri per fondersi,
scoprire come si può essere vicini
anche se la distanza è immensa,
anche se la storia è diversa,
anche se il destino forse dividerà.

La spontaneità è il vero valore,
la dimostrazione di quello che vale per noi l'altro.
E fa accadere cose speciali, surreali,
a cui non avresti pensato nemmeno pochi minuti prima
e 5 euro potrebbero valere milioni.

Ed alla fine senti che qualcosa è finalmente completa,
dentro di te,
un vuoto è stato colmato,
con tutta la felicità ed il dolore che questo porta con se.


la dedico va ad una persona che ho scoperto essere davvero speciale, lontana fisicamente ma non con l'anima in un mondo di persone che ti sono vicine fisicamente ma che non riescono a vedere oltre il proprio naso.

martedì 29 luglio 2008

Sonno profondo

La stanchezza, fisica e morale,
una pesantezza anormale,
una voglia di lasciarsi andare
per non pensare,
per non stare male.

Nascondersi dietro impegni,
codificarsi in propri segni
determinati da un ritmo monotono,
riti sempre uguali,
ripetizione di giorni banali.

E' un sonno cosciente,
una dimenticanza di se,
un sollievo effimero ma reale,
una felicità falsa ma fatale.

Ma il torpore non dura per sempre,
accade qualcosa che ti sconvolge completamente.
Qualcosa o qualcuno,
un evento od uno sconosciuto.
Un calore che non immaginavi,
una luce che non ti aspettavi.

Ma tutto è destinato a rompersi,
niente a durare,
cadere dopo aver volato fa tanto male.

Non c'è più quello che avevi prima,
il tuo guscio, la tua vita ne è ormai priva.
Sonni tormentati che stentano anche ad iniziare,
la consolazione che tarda sempre ad arrivare.

Ed allora non ti resta che aspettare,
che la monotonia e la noia tornino a reclamare
la loro presenza e la loro importanza,
far cadere di nuovo l'oblio sulla propria esistenza.

sabato 26 luglio 2008

Risonanza

Non cerco, non mi spreco,
non spingo sull'accelleratore,
non forzo i confini del mio mondo.

Ma le cose importanti accadono per caso,
è il destino che ci mette il naso,
nella nostra vita,
nella quotidianeità,
nella nostra ricerca di stabilità.

Sono sorrisi improvvisi,
occhi che si cercano,
sguardi che si attraggono,
sentimenti che nascono.

Anime in risonanza,
similitudini più vicine all'uguaglianza,
affinità anche in lontananza,
una sempre più intollerabile mancanza.

Dolori che si mescolano,
lacrime passate che si asciugano,
lo stesso battito,
lo stesso ritmo,
lo stesso attimo.

Come con i petali di una rosa,
la volontà può creare qualcosa.
Nascere, crescere ma non appassire.
Conservare, preservare per non dimenticare.


Come è facilmente intuibile questa volte c'è una dedica, chi deve sapere già sà. Altrimenti l'indizio è la rosa.

giovedì 10 luglio 2008

Senza Riflesso

Conosco il vuoto,
fisico ed emozionale,
la sua tentazione,
la sua freddezza razionale.

Il distacco dal mondo,
un sonno profondo,
sensi abbandonati all'ozio,
pensieri che non nascono e che non muiono.

L'indifferenza,
la superficialità,
nessuna traccia nella propria esistenza,
nessun marchio impresso nella propria essenza.

La mancanza,
la non vita delle emozioni,
l'assenza,
strada lastricata di finzioni.

L'esistenza vissuta come uno specchio che non riflette,
una vita finta che ricopre il niente.

martedì 10 giugno 2008

Falsa vita

Sdraiato sul mio letto,
una casa vuota
in cui mi sento come uno spettro.

Una valigia aperta
piena di vestiti che non sento miei,
l'ennesima maschera della mia vita,
l'ennesima violenza alla mia vita.

Andare lontano,
per lavorare,
per non pensare,
per l'ennesima dose di solitudine
ed una falsa vita da sopportare.

Stanze cambiate in successione,
tutte uguali ed anonime,
come una folla di mille anime
in cui le differenze si assottigliano.

Uno specchio in cui guardarsi,
essere sempre uguale, uguale a tanti.
Una personalità repressa dietro un dovere,
uno sparo esploso contro il proprio volere.

Sdraiato in un altro letto
ma per me è sempre lo stesso,
solo ero e solo resto.
Una finestra aperta sul vuoto di una nuova città
con dentro i miei demoni chiusi intorno alla mia viltà.

lunedì 26 maggio 2008

Notte senza fine

Sogni sempre più affollati,
immagini confuse e dolorose
come coltelli affilati.

Notti, sempre più calde ed afose
con il sudore che mi assale
e la testa che mi gira fino a farmi male.


Notti sempre più scure
risvegliano paure non ancora rivelate.
Notti sempre più lunghe
mi prendono alla gola con le loro unghie.



Notte, che crea assuefazione,
mi rende indispensabile il suo dolore,
quello che mi porta ogni volta nel petto,
quello che agita ogni sogno nel mio letto.


E' quasi un dispetto, ma tutte le mattine
spero che la notte un giorno non abbia più fine,
spero che le tenebre vincano la luce,
che l'oscurità copra questo mondo atroce.


Forse è la notte la mia soluzione,
un sonno profondo come una falsa vita
senza distinzione.

sabato 24 maggio 2008

Niente

Niente, come la calma di un'anima ardente.
Niente, come l'amore nella vita di chi vive biecamente.
Niente, come la moralità di chi si nasconde dietro una vita coerente.
Niente, come l'appagamento di un incontro deludente.
Niente, come la freddezza in un disagio evidente.
Niente, come la fiducia riposta in chi ti parla falsamente.
Niente, come la mente di certa gente.
Niente, come la solidità di un ragionamento inconcludente.
Niente, come il senso di una vita vissuta labilmente.

Niente, come le parole di chi mente.
Niente, come l'attenzione in una persona negligente.
Niente, come me obiettivamente.
Niente, come il mio futuro, presumibilmente.
Niente, come la mia lotta quotidianamente.
Niente, come il mio vuoto interiore recente.
Niente, come ogni mia qualità, scadente.
Niente, come la tua presenza, tristemente.
Niente, come la mia sottomissione ubbidiente.
Niente, come la mia mente, che gira vanamente.

lunedì 19 maggio 2008

Apparizione

Come un fantasma sento la tua presenza,
effimera e minacciosa come un attacco d'asma
che mi opprime e non mi fa respirare,
che mi stende e non mi fa più ragionare.

Il pensiero di te,
la voglia di te.
Il vuoto che ho in me,
il silenzio che ho in me.

Ritrovarsi a pensare...
ai tuoi occhi che sembrano sognare,
alle tue mani delicate da accarezzare,
alle tue labbra dolci da baciare,
ai tuoi fianchi su cui voglio scivolare,
al tuo cuore che desidero far bruciare.

Svegliarsi è così duro,
trovarsi faccia a faccia con il tuo muro,
l'indifferenza con cui mi tratti,
la mia speranza, che tu combatti,
e la freddezza con cui mi tocchi
che gela il mio cuore e riempi i miei occhi.
Lacrime, che solcano un viso ormai pallido,
lacrime, che annaffiano un sogno irrangiungibile.

lunedì 12 maggio 2008

Pioggia

Scende lenta sotto le luci dei lampioni,
goccie come lacrime,
le mie lacrime,
le mie emozioni.

Bagna la terra e la modella, la piega,
come le mie lacrime fanno con la mia schiena
sotto il peso di una vita non vissuta,
una gioia non goduta,
un dolore specchio di qualcos'altro
un'ignoranza sentimentale che mi rende matto.

Camminando sotto la pioggia...
lacrime artificiali mi rigano il volto,
cerco di perdermi, staccarmi da questo mondo.
Mi muovo senza ombrello, senza cappello,
cerco di purificarmi sotto il cielo,
cerco di svegliarmi dal torpore con il suo gelo.

Mi si oscura la vista,
l'acqua cade negli occhi
come la nebbia della mia vita
rende il mio cammino senza sbocchi.

Abbasso la testa, proseguo per la mia strada,
così sotto la pioggia, così nella mia vita,
non vedo la meta, non vedo la via d'uscita.

venerdì 9 maggio 2008

Ali

mi capita di avere quasi diverse personalità, credo che dipenda dalle ali che indosso la mattina...

Con le mie ali da gabbiano
affronto la vita a viso aperto,
l'occasione la cerco, non l'aspetto.
Sorriso stampato sulle labbra,
contaggioso, radioso, fiducioso,
un'allegria quasi ebbra.
Guardo al futuro lontano,
volo sui problemi come vola in alto un gabbiano,
supero di slancio le difficoltà,
i miei piedi non sono fermati da nessun laccio.

Con le mie ali di pipistrello
mi nascondo come fossero un mantello,
mi proteggono dall'esterno senza fare entrare
ed uscire emozioni e sensazioni.
Sono la mia protezione e la mia dannazione,
la mia salvezza e la mia disperazione.
Mi rendono forte e resistente
ma creano intorno a me un mondo indifferente,
un mondo in cui non esisto,
un mondo in cui io non resisto,
ma che sento come mio
indissolubilmente.

Con le mie ali di farfalla
scorrono lacrime
anche senza una spalla
su cui piangere.
Il mio lato più interiore
quello più fragile ed acciaccato,
che viene attratto dalla luce del mondo
e che ne viene bruciato
fino a rendermi quasi moribondo.

...purtroppo non sono io a scegliere cosa indossare.

domenica 4 maggio 2008

Il Buio

Il buio, quello che cerco e con cui mi vesto,
in cui nascondermi da tutti e da me stesso.
Quando cammino, quando giro nella mia città, nella sua oscurità,
quel buio mi accompagna, svuota la mia testa e mi riscalda.


Sempre il buio, quello che mi circonda prima di andare a letto,
ma è un buio diverso, un buio maledetto.
Quando chiudo gli occhi
quando sono da solo con me stesso
vedo i miei fantasmi, le mie paure, il buco nero che riempe il mio universo.


Non riesco a non pensare,
Non riesco a non guardare,
distogliere lo sguardo dalla realtà,
dalla mia solitudine, dalla mia abitudine.


Film, musica, libri, alcol...
Tutto questo per non riflettere,
per non affrontare,
per non gestire la mia situazione,
per non cercare una soluzione.

Restare nella mia apatia,
nascondere al resto del mondo la mia malattia...