martedì 14 aprile 2009

Non ho mai...

Sono disteso nel mio letto,
fuori e dentro non c'è luce
come la mancanza di pace
mentre osservo e rifletto.

Stringo forte a me le coperte,
sento il freddo che mi attanaglia
ma questo letto non riscalda perchè manchi tu.

Mi manca il tuo corpo, che non ho mai avuto,
mi manca il tuo calore, che non ho mai sentito,
mi manca il tuo battito, che non ho mai ascoltato,
mi manca il tuo respiro, che non ho mai inalato,
mi manchi tu, che non mi hai mai amato.

Mi giro di lato e vedo i tuoi capelli,
neri con la notte che mi avvolge
ed il fondo del mio cuore.

Il mio abbraccio indugia su un cuscino
perchè non averti vicino
è uno strazio da colmare.

I miei occhi cedono, 
la stanchezza diventa mia padrona
e nel sonno sei ancora là, immagine irreale.

Giorno e notte, non c'è più distinzione,
una continua lotta tra ricordo e dimenticare,
fino alla morte di un'altra giornata.

martedì 7 aprile 2009

Ceneri spente

Se è vero che una fenice nasce dalle ceneri
qui manca il fuoco in cui ardere,
una ragione per cui vivere, 
una battaglia da combattere.

Non riuscire a guardare più lontano del domani,
non avere un obiettivo tra le mani,
non avere un rotta che faccia sembrare questi giorni meno vani.

Tormentato da parole che non scaldano,
gesti che non toccano,
persone che si nascondono,
si allontanano e non mi amano.

In cosa credere se non in un miraggio,
l'illusione del calore di un abbraccio.

Non c'è fuoco nelle mie vene,
ma ghiaccio che mi lega come catene,
ceneri spente che non generano nulla,
niente da cui può nascere una scintilla.

Viene un nuovo giorno
di cui non sento di fare parte,
un continuo e costante ritorno
di una sorte che non mi appartiene.

lunedì 6 aprile 2009

Il mio scrivere

Davanti un foglio bianco
rivedo le mie paure,
appoggio la mia penna, stanco
di pensieri e di immagini scure.

Le stesse storie si ripetono,
sentimenti che prima o poi muoiono,
speranze che rinascono ma non brillano
alimentando le solite paure, le solite storpiature.

Visione distorta della realtà
fomentata dall'assenza di forza di volontà,
vertigine creata dalla paura di cadere,
un'immagine opaca in cui rivedersi prima di lasciarsi andare.

Ci provo a galleggiare
ma prima o poi arriva la stanchezza
ed inizierò ad affondare ed affogare.

Ci provo a lottare
ma il mio avversario mi sovrasta,
usa la mia forza contro di me,
mi deride e la cosa non gli basta.

Vorrei riposarmi in un porto sicuro,
vorrei curare le mie ferite al riparo,
ma il mio cibo ha un sapore amaro,
la mia acqua ha il sapore del cianuro.

Il foglio adesso è sporco
di pezzi di me e della mia anima,
il dolore usato come inchiostro
e le lacrime come firma.

giovedì 2 aprile 2009

Assente presenza

Una luce che lampeggia
un cicalio che ti annuncia,
all'inizio solo parole vuote
ma il mio cuore ci si apre.

Non sei che un nome ed un messaggio
ma ora parte integrante di me,
luce verde che illimini le mie notti solitarie,
invisibilità che mi attanaglia con il suo vuoto.

Da una finestra da cui non spira aria
ma che sa dare refrigerio ai miei sentimenti,
i caratteri che danzano davanti i miei occhi risvegliano in me
ciò che il vento di tante parole pronunciate nemmeno scalfiscono.

Ogni "buongiorno" è una speranza che si riaccende,
ogni "arrivederci" una pugnalata che mi stende.

Distante dal mio corpo ma stretta al mio cuore,
leggerti mi appassiona come un romanzo
con la tua musica che sostituisce la tua voce.

La tua assente presenza
m'è necessaria come un tuo abbraccio,
la tua muta assenza
è pesante come un macigno.