martedì 29 luglio 2008

Sonno profondo

La stanchezza, fisica e morale,
una pesantezza anormale,
una voglia di lasciarsi andare
per non pensare,
per non stare male.

Nascondersi dietro impegni,
codificarsi in propri segni
determinati da un ritmo monotono,
riti sempre uguali,
ripetizione di giorni banali.

E' un sonno cosciente,
una dimenticanza di se,
un sollievo effimero ma reale,
una felicità falsa ma fatale.

Ma il torpore non dura per sempre,
accade qualcosa che ti sconvolge completamente.
Qualcosa o qualcuno,
un evento od uno sconosciuto.
Un calore che non immaginavi,
una luce che non ti aspettavi.

Ma tutto è destinato a rompersi,
niente a durare,
cadere dopo aver volato fa tanto male.

Non c'è più quello che avevi prima,
il tuo guscio, la tua vita ne è ormai priva.
Sonni tormentati che stentano anche ad iniziare,
la consolazione che tarda sempre ad arrivare.

Ed allora non ti resta che aspettare,
che la monotonia e la noia tornino a reclamare
la loro presenza e la loro importanza,
far cadere di nuovo l'oblio sulla propria esistenza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

... a volte, quel qualcosa o qualcuno ke desta dal torpore, siamo noi stessi... non c'è sopresa + grande e meravigliosa dell'aprire gli occhi, una mattina,e scoprirsi con la voglia di essere vigili x un qualcosa o un qualcuno ke c'è, ma da solo non può farcela a ridestare...
... sei sulla buona strada... su, apri gli occhi, respira a fondo... lo senti, il profumo della primavera? :)

Anonimo ha detto...
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